COME APRIRE IMPRESA PULIZIE

Come aprire un’impresa di pulizie: costi, requisiti, agevolazioni 2023

Cosa devo fare per aprire un’impresa di pulizie? Quali sono i requisiti da rispettare per avviare l’attività e svolgere le pulizie condominiali? Per esercitare, è necessario aprire Partita Iva? Se sì, con quali costi? Esistono delle agevolazioni? Ecco una guida con tutte le informazioni, aggiornata al 2023.

Aprire un’impresa di pulizie: requisiti di legge

Cosa serve per aprire un’impresa di pulizie? Per prima cosa – e che si tratti di attività di pulizie condominiali oppure no – rispettare i requisiti di legge, morali e professionali. Quali sono?

  • Per le imprese di pulizia ordinaria:
    • nessun procedimento penale in corso né condanne precedenti del titolare dell’azienda;
    • iscrizione all’INPS e all’INAIL;
    • assenza di protesti cambiari negli ultimi 5 anni a carico del titolare, dei soci o degli amministratori (salvo dimostrabile riabilitazione);
    • esistenza di rapporti con il sistema bancario.
  • Per le imprese di pulizia straordinaria (ovvero di sanificazione e disinfezione) tutto quanto previsto per le imprese di pulizia ordinaria più:
    • diploma di scuola secondaria superiore o laurea in materia attinente (es. chimica);
    • diploma di scuola secondaria inferiore e 3 anni di esperienza dimostrabile nel settore (anche in apprendistato).

Startup impresa di pulizie: adempimenti amministrativi

A questo punto, assodato di avere i requisiti richiesti dalla legge, alla startup impresa di pulizie non resta che far fronte agli adempimenti amministrativi e:

  • aprire Partita Iva con codice ATECO 81.21.00 nel caso di attività di pulizia ordinaria; con codice ATECO 86.29.10 nel caso di attività di pulizia straordinaria;
  •  iscriversi all’Albo Artigiani o al Registro delle Imprese;
  • aprire la posizione INPS gestione artigiani;
  • aprire la posizione INAIL;
  • richiedere la SCIA al Comune in cui l’impresa di pulizie avrà sede.

Impresa di pulizie senza Partita Iva: si può?

Esercitare attività di pulizia senza Partita Iva è consentito solo con un contratto di prestazione occasionale: deve trattarsi di un servizio svolto in modo saltuario, entro determinati limiti di compensi e di fruizione del contratto, sia per l’utilizzatore sia per il prestatore.

Da ciò è facile comprendere che non è possibile aprire un’impresa di pulizia senza Partita Iva, perché presuppone lo svolgimento di un’attività strutturata e continuativa.

Aprire un’impresa di pulizie: costi da sostenere

Chi vuole aprire un’impresa di pulizia è necessario tenga conto dei seguenti costi da sostenere:

  • acquisto di strumenti e prodotti per la pulizia;
  • pratica di apertura della Partita Iva e tenuta della contabilità;
  • spese di registrazione all’Albo oppure al Registro delle Imprese;
  • rinnovo annuale dei diritti camerali;
  • contributi previdenziali;
  • tasse;
  • compenso ai collaboratori;
  • mezzo di trasporto.

Dunque, considerando che alcuni costi saranno di tipo fisso e altri di tipo variabile, possiamo trarne che, in fase di startup, per aprire un’impresa di pulizie di piccole dimensioni saranno necessari all’incirca 30.000 euro.

Aprire un’impresa di pulizie in franchising: quando conviene?

I costi di apertura di una ditta di pulizie possono essere quasi dimezzati se si vuole optare per aprire un’impresa di pulizie in franchising. Ovviamente, il risparmio d’investimento implica anche un minore guadagno, ma la soluzione resta vantaggiosa, perché consente di ottenere formazione prima e durante l’esecuzione dell’attività e le stesse notorietà e credibilità del marchio scelto.

Agevolazioni per aprire un’impresa di pulizie

Accedere al regime forfettario è già di per sé una forte agevolazione per chi vuole avviare una ditta di pulizie. Questo perché:

  • per i primi 5 anni di attività pagherà solo il 5% di tasse sui ricavi;
  • per i successivi anni di attività, nel limite di fatturato di 85.000 euro, pagherà solo il 15% di tasse sui ricavi.

Tuttavia, scegliere il regime di inquadramento fiscale è un’attività per cui si consiglia di rivolgersi a un commercialista: il regime forfettario non è adatto in tutti i casi, perché non consente di scaricare IVA e costi.

Ulteriori agevolazioni per aprire un’impresa di pulizie ora attive sono:

  • Resto al Sud: incentivo che nasce per sostenere l’avvio di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. È rivolto a chi ha un’età compresa tra 18 e 55 anni e copre il 100% delle spese ammissibili con un 50% di contributo a fondo perduto e un 50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, a interessi zero.
  • Nuovo Selfiemployment: finanzia al 100% progetti di importo compreso tra 5.000 euro e 25.000 euro con prestiti a zero interessi, senza garanzie e rimborsabili in 7 anni, con rate che partono dopo 12 mesi dall’erogazione del prestito.
  • Microcredito: non si tratta di un contributo in denaro, ma di un fondo di garanzia che aiuta lavoratori autonomi, imprese e società ad accedere a crediti di piccolo ammontare. L’importo massimo coperto a garanzia è dell’80%; per il restante 20% la banca potrà chiedere all’imprenditore ulteriori garanzie personali (non reali). I finanziamenti vanno estinti entro 7 anni.

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