COME APRIRE IMPRESA GIARDINAGGIO

Come aprire un’impresa di giardinaggio: requisiti, tasse, adempimenti

Vuoi sapere come aprire un’impresa di giardinaggio e avviare l’attività di costruzione, sistemazione e manutenzione del verde pubblico o privato? Qui trovi tutte le informazioni su requisiti, Partita Iva, Codice ATECO e tasse da pagare.

Aprire un’attività di giardinaggio: chi è e cosa fa il manutentore del verde

Partiamo da qui: chi è il manutentore del verde? E cosa fa?

Il manutentore del verde è il professionista che:

  • allestisce, sistema e cura aree verdi, aiuole, parchi, alberature, giardini pubblici e privati;
  • predispone il terreno per la messa a dimora delle piante e usa le necessarie tecniche di coltura e difesa delle piante;
  • gestisce le manutenzioni ordinarie e straordinarie e la potatura delle piante secondo le “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile”;
  • usa le tecniche di difesa vegetale nei limiti stabiliti dalla legge;
  • sa recuperare e smaltire sfalci e potature nel modo giusto;
  • sa usare attrezzature e macchinari nel modo corretto.

Dalla lettura delle attività in elenco è facile comprendere come aprire un’impresa di giardinaggio non si possa improvvisare e debba rispondere agli specifici requisiti indicati dalla Camera di Commercio. Quali sono?

Requisiti per aprire un’impresa di giardinaggio

Stando a quanto riportato dalla Camera di Commercio, i requisiti per aprire un’impresa di giardinaggio sono:

  • attestato di idoneità rilasciato da un ente di formazione accreditato dalla Regione a seguito della frequenza e del superamento del corso professionale abilitante;
  • iscrizione R.U.P. (Registro Ufficiale dei Produttori) nel caso in cui si volessero anche produrre e commercializzare vegetali e prodotti vegetali.

Aprire una ditta di giardinaggio: esenti dall’attestato di idoneità

Ma cos’altro dice la Camera di Commercio sui requisiti da giardiniere? Che chi vuole aprire una ditta di giardinaggio è esonerato dal conseguimento dell’attestato di idoneità nel caso in cui possegga almeno uno tra:

  • qualifica professionale regionale riconducibile a “Cura e manutenzione di aree verdi, parchi e giardini” e “Costruzione di aree verdi, parchi e giardini”, associate alla qualificazione di manutentore del verde;
  • laurea (anche triennale) nelle discipline agrarie e forestali, ambientali e naturalistiche;
  • master post-universitario in temi legati alla gestione del verde e/o del paesaggio;
  • diploma di istruzione superiore di durata 5 anni in materia agraria e forestale;
  • iscrizione negli ordini e collegi professionali del settore agrario e forestale;
  • qualificazione pubblica di livello minimo 4 EQF nei settori scientifico disciplinari delle discipline agrarie e forestali;
  • qualifica di operatore agricolo e di diploma di tecnico agricolo rilasciati a seguito della frequenza dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP).

Avviare un’impresa di giardinaggio: regime forfettario o regime semplificato?

La scelta del regime di inquadramento fiscale è un’attività delicata, che conviene sempre delegare a un commercialista. Difatti, dalla scelta del regime fiscale dipenderanno le tasse che il giardiniere dovrà pagare.

In linea di massima, le opzioni tra cui scegliere sono due:

  • esercitare la professione di giardiniere in regime forfettario e pagare il 5% di tasse sul 67% dei ricavi per i primi 5 anni di attività e il 15% di tasse sul 67% dei ricavi per i successivi anni di attività + 2.400 euro di contributi fissi entro 15.710 euro di reddito e il 24% sui contributi variabili (calcolati sul reddito eccedente e poi scontati del 35% in modo forfettario) + contributo INAIL (l’importo dipende dalla classe di rischio della propria attività);
  • esercitare la professione di giardiniere in regime semplificato e pagare IVA, tasse a partire dal 23% a salire (secondo scaglioni di reddito), contributi fissi INPS per 3.700 euro e contributi variabili del 24% superati i 15.710 euro di reddito. Il vantaggio, in questo caso, è nella possibilità di scaricare IVA e costi.

In definitiva, la scelta tra regime forfettario e regime semplificato va fatta in base all’ammontare dei costi da sostenere al momento di avviare l’impresa di giardinaggio.

Aprire un’attività di giardinaggio: si può fare il giardiniere senza Partita Iva? Cosa dice la legge

Uno dei principali quesiti che si pone chi pensa di fare della sua passione per il verde una vera professione è se per aprire un’attività di giardinaggio sia anche necessario aprire Partita Iva.

In merito, la legge dice che:

  • si può svolgere la professione di giardiniere senza Partita Iva per operare come dipendente oppure svolgere l’attività saltuariamente, nei limiti e secondo i requisiti previsti dal contratto di prestazione occasionale;
  • solo chi sceglie di aprire Partita Iva può avviare un’attività di giardinaggio e svolgere la professione di manutentore del verde in modo continuativo.

In sintesi: come aprire un’impresa di giardinaggio?

Per aprire un’impresa di giardinaggio bisogna seguire 5 passi:

  1. verificare di avere i requisiti di legge;
  2. aprire Partita Iva con il Codice ATECO 81.30.00 – Cura e manutenzione del paesaggio (inclusi parchi, giardini e aiuole);
  3. iscriversi al Registro delle Imprese;
  4. scegliere il regime di inquadramento fiscale (regime forfettario o regime semplificato?);
  5. regolarizzare le posizioni INPS e INAIL.

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