Il Decreto PNRR 2 – ormai in vigore dall’1 maggio 2022 – conferma e dispone l’obbligo di emissione della fattura elettronica da parte dei contribuenti con Partita Iva in regime forfettario. La data di adeguamento non è però uguale per tutti.
Anno 2022: chi sono i forfettari obbligati alla fattura elettronica
Quando nuove norme fanno il loro ingresso viene definito un periodo di transizione per dare ai contribuenti la possibilità di allinearsi a quanto disposto; avviene anche per l’obbligo di fattura elettronica, fissato all’1 luglio 2022 e in vigore solo per coloro che dichiarano un fatturato superiore a 25.000 euro.
Esonerati dalla fatturazione elettronica 2022
Ne viene che per l’anno 2022 i piccoli contribuenti forfettari con fatturato inferiore a 25.000 euro potranno continuare a emettere fatture in formato cartaceo.
Fattura elettronica per il forfettario nel 2023
Ma come funziona la fattura elettronica per il forfettario nel 2023?
- I contribuenti con fatturato superiore a 25.000 euro continueranno a emettere fattura elettronica
- I piccoli contribuenti con fatturato inferiore a 25.000 euro potranno continuare a emettere fatture cartacee
Tutti i contribuenti in regime forfettario, indipendentemente dal fatturato, saranno obbligati a emettere fattura elettronica dall’1 gennaio 2024, anno in cui la fattura cartacea sarà dismessa.
Regime forfettario: l’agevolazione per chi emette fattura elettronica
Sia ai contribuenti forfettari obbligati alla fatturazione elettronica sia ai contribuenti forfettari che scelgono volontariamente di emettere fattura elettronica è riconosciuta un’importante agevolazione: la riduzione dei tempi per la notifica degli atti di accertamento da 4 anni a 2 anni.
L’agevolazione è riconosciuta solo nel caso in cui tutte le fatture di importo superiore a 500 euro siano incassate con strumenti di pagamento tracciabili.
Come emettere la fattura elettronica
La fattura elettronica va emessa molto similmente alla fattura cartacea, ovvero completa dei dati del mittente e del destinatario, della nomenclatura e dell’importo del bene ceduto o del servizio prestato, del bollo (questa volta virtuale) da 2 euro e dell’eventuale rivalsa per la cassa previdenziale. A ciò da aggiungere il codice natura generico N2.2 per l’esenzione IVA e il codice destinatario (0000000 per i soggetti privati) o la PEC.
Per quello che concerne il progressivo della fattura elettronica, il primo numero dovrà essere quello subito seguente all’ultima fattura cartacea emessa. Rimane fondamentale che tra l’una e l’altra emissione non vi sia nessun vuoto.
È importante ricordare che la fattura elettronica va emessa entro 12 giorni dalla ricezione del pagamento, pena sanzioni di importo variabile in base al caso specifico (ritardo, omissione, errore, ecc.). Solo fino all’1 ottobre 2022 e in relazione al trimestre luglio-settembre 2022 i contribuenti interessati dalla nuova norma potranno emettere la fattura elettronica entro un mese dalla data di ricezione del pagamento.
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