Confermato ma posticipato l’obbligo pubblicitario dei contributi pubblici percepiti dalle imprese.
Ecco chi è obbligato alla pubblicazione e quali sono i termini da rispettare per evitare le sanzioni.
Obbligo di trasparenza: come funziona la pubblicazione dei contributi pubblici per le imprese
In vigore dal 2018, l’obbligo di trasparenza prevede che associazioni e imprese pubblichino sul proprio Sito Web o sul Sito delle Associazioni di Categoria entro il 30 Giugno di ogni anno tutte le informazioni su vantaggi, sussidi, sovvenzioni, fondi, contributi o aiuti ricevuti nell’esercizio finanziario precedente.
Quest’anno, però, l’obbligo pubblicitario è slittato al 1° Gennaio 2022 a causa dei numerosi dibattiti che si sono scatenati per via degli aiuti percepiti dalle imprese per la chiusura o limitazione dell’esercizio della propria attività.
Pubblicare: in questo caso, è giusto, sì o no?
Condivido la normativa sull’obbligo di trasparenza dei contributi pubblici ricevuti dalle aziende, ma tutti coloro che a causa dell’emergenza pandemica hanno ricevuto sovvenzioni da parte dello Stato, è giusto che non siano soggetti a questo obbligo per 4 fondamentali motivi:
1. La richiesta di contributo non è stata facoltativa, in quanto la somma percepita dai beneficiari è servita a coprire le gravi perdite subite a causa delle chiusure imposte dalle Istituzioni per limitare il contagio di Covid-19.
Dott. Marco Sponziello
2. Il legislatore, già in sede di approvazione delle norme sulla trasparenza, aveva disegnato un perimetro preciso, escludendo dagli obblighi di comunicazione tutti quei contributi di carattere generale ricevuti da coloro che soddisfano determinate condizioni.
3. I beneficiari di queste somme sono spesso piccoli e piccolissimi contribuenti che non hanno un proprio Sito Internet, né sono iscritti ad alcuna Associazione.
4. Nell’ottica della così agognata semplificazione burocratica, dovrebbe essere la stessa Pubblica Amministrazione a fornire questo dato sui propri Siti Istituzionali (il MISE è soggetto delegato a questo con iscrizione automatica nel “Registro Nazionale aiuti di Stato”), in quanto ad erogare i contributi è stata la stessa Amministrazione Finanziaria. Ancor più se si vuole perseguire la Vision del PNRR, che al primo punto della Missione 1 prevede nella prima Componente “la Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione”.
Chi è obbligato alla pubblicazione sul Sito Web
Sono tenuti all’obbligo pubblicitario su Sito Web tutti i contribuenti iscritti al Registro delle Imprese (Spa, Srl, Ditte Individuali, Cooperative, ecc.) che abbiano percepito aiuti per un importo superiore a 10 mila euro. Ma – in linea con le osservazioni del Dott. Sponziello – da questo importo sono stati esclusi i contributi a fondo perduto Covid-19 erogati da INPS e Agenzia delle Entrate.
Pubblicazione dei contributi pubblici: le sanzioni per chi non rispetta gli obblighi di legge
Dal 1° Gennaio 2020, la legge prevede una sanzione dell’1% degli importi ricevuti, partendo da un importo minimo di 2.000 euro, per associazioni e imprese che non rispettano l’obbligo di pubblicazione dei contributi pubblici.
E dopo questa panoramica, non ci resta che attendere la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.