Contributo a fondo perduto dal 20% al 60% dei ricavi per tutti i titolari di partita iva: questa, tra le novità del Decreto Sostegno.
Qui un riepilogo e le ultime notizie, utili a comprendere quanto spetta e come fare domanda per il fondo perduto del Decreto Sostegno.
Cosa prevede il Decreto Sostegno per partite iva
Di seguito, le principali novità previste dal Decreto Sostegno per le partite iva:
- Fondo perduto dedicato a professionisti ed enti economici operanti nel settore terziario, senza distinzione di codice ATECO, calcolato in base ai ricavi e alla perdita di fatturato.
- Riduzione del 30% del canone RAI per tutto il 2021 in favore di strutture ricettive e attività di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico e credito d’imposta del 30% per chi ha già saldato rate 2021.
- Riduzione delle utenze elettriche in riferimento alle voci trasporto e gestione del contatore e oneri generali di sistema per i mesi di Aprile, Maggio e Giugno 2021.
- Stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro (escluse multe, ammende, sanzioni di sentenze penali di condanna e recupero di aiuti dello Stato) per carichi dal 2000 al 2010 e redditi fino a 30mila euro.
Inoltre, il Decreto Sostegno prevede un fondo dedicato al turismo invernale e un aumento del fondo per l’esonero dai contributi previdenziali per autonomi e professionisti.
Chi può richiedere il fondo perduto del Decreto Sostegno e a quanto ammonta
Possono fare domanda per il fondo perduto previsto dal Decreto Sostegno, tutte le partite iva che:
- Svolgono attività d’impresa, arte o professione o producono reddito agrario
- Hanno subito una perdita del 30% del fatturato e dei ricavi in relazione agli anni 2019 e 2020
Il contributo è calcolato e distribuito su una media mensile pari al:
- 60% per partite iva con ricavi non superiori a 100mila euro
- 50% per partite iva con ricavi da 100mila a 400mila euro
- 40% per partite iva con ricavi da 400mila a 1 milione di euro
- 30% per partite iva con ricavi da 1 milione a 5 milioni di euro
- 20% per partite iva con ricavi da 5 milioni a 10 milioni di euro
L’importo concesso non potrà comunque essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi, e non potrà essere superiore a 150mila euro.
Ma cosa succede alle partite iva attivate dal 2019?
Decadono i requisiti sopra riportati.
Dalle indicazioni contenute nel testo dell’Agenzia delle Entrate, il fondo perduto del Decreto Sostegno è accessibile anche alle partite iva aperte dopo il 31 Dicembre 2018, nella misura di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per soggetti diversi che, in riferimento agli anni 2019 e 2020 (quindi seguenti la data di apertura della partita iva) dimostrano fatturato pari a zero, positivo o negativo anche sotto il 30% stabilito.
Il richiedente potrà decidere se ricevere il contributo direttamente sul conto corrente bancario, oppure utilizzarlo come credito d’imposta in compensazione dei redditi tramite modello F24.
Il contributo del Decreto Sostegno non spetta a:
- Partite iva attivate dopo il 23 Marzo 2021 (ad esclusione degli eredi che hanno aperto partita iva per proseguire l’attività ereditata)
- Partite iva la cui attività risulti cessata al 23 Marzo 2021
- Enti pubblici dell’art. 74 del TUIR
- Intermediari finanziari e società di partecipazione dell’art. 162-bis del TUIR
Decreto Sostegno partite iva: come fare domanda per il fondo perduto
Le domande per il fondo perduto del Decreto Sostegno per le partite iva vanno presentate esclusivamente per via telematica sul sito di Agenzia delle Entrate compilando l’apposito modulo, a partire dal 30 Marzo 2021 e non oltre il 28 Maggio 2021.