aprire un negozio di abbigliamento

Aprire un negozio di abbigliamento: Guida completa 2023

Stai pensando di aprire un negozio di abbigliamento ma non sai da dove partire? Qui trovi tutto ciò che c’è da sapere su tasse e costi da sostenere, iter burocratico e soluzioni per risparmiare. Ecco la nostra Guida.

Aprire Partita Iva, il primo passo per aprire un negozio di abbigliamento

Per avviare un’attività commerciale è necessario adempiere a un iter burocratico preciso e puntuale, che inizia con l’apertura della Partita Iva. Senza Partita Iva non è possibile svolgere alcuna attività in modo continuativo, pertanto per aprire un negozio di abbigliamento è necessario:

  1. compilare il modello di inizio attività;
  2. individuare il Codice ATECO più giusto per l’attività;
  3. definire il regime fiscale di tassazione più conveniente (non sempre è il regime forfettario);
  4. aprire la propria posizione previdenziale iscrivendosi alla Gestione Commercianti INPS;
  5. iscriversi all’INAIL per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

Dopo aver aperto Partita IVA sarà invece necessario:

  1. inviare la SCIA al Comune (Segnalazione Certificata di Inizio Attività);
  2. ottenere il permesso per esporre l’insegna;
  3. ottenere i permessi riguardanti destinazione, igiene, agibilità e sicurezza;
  4. pagare eventuali diritti di SIAE per diffondere la musica in negozio.

Aprire un negozio di abbigliamento: costi e tasse

Una delle principali questioni di cui tenere conto quando si vuole aprire un negozio di abbigliamento è di certo quella dei costi da sostenere e delle tasse da pagare.

Per quanto riguarda le tasse, possiamo distinguere tra regime forfettario e regime ordinario:

  • un negozio di abbigliamento in regime forfettario dovrà sostenere costi pari al 5% di imposte per i primi 5 anni di attività; 15% di imposte per i successivi anni di attività;
  • un negozio di abbigliamento in regime ordinario dovrà pagare le tasse secondo scaglioni IRPEF che variano dal 23% al 43%, in base al fatturato annuo. Oppure, nel caso delle srl, vi saranno da pagare imposte fisse IRES pari al 24% e imposta IRAP pari al 3,9% (variabile a discrezione di ogni Regione).

Per quanto riguarda i contributi INPS, nella Gestione Commercianti vi sono da pagare costi fissi e costi variabili:

  • i contributi previdenziali fissi per un negozio di abbigliamento sono pari a circa 980 euro ogni 3 mesi, oppure 625 euro ogni 3 mesi nel caso in cui si chieda all’INPS lo sconto del 35%. Questi contributi vengono considerati come acconti INPS, pertanto, se il fatturato è superiore ai contributi versati, vi sarà un conguaglio in fase di dichiarazione dei redditi;
  • i contributi previdenziali variabili per un negozio di abbigliamento sono calcolati sull’importo imponibile netto e corrispondono al:
    • 24,48% nel caso di over 21;
    • 23,75% nel caso di under 21;
    • 12,24% per over 65 già in pensione.

Tra i costi fissi di cui tenere conto in fase di apertura di un negozio di abbigliamento vi sono anche:

  • mutuo o affitto del locale;
  • utenze ed eventuali stipendi dei dipendenti;
  • tenuta della contabilità;
  • abbonamento internet;
  • assicurazioni;
  • noleggio di software per la gestione del magazzino.

Quindi, per aprire un negozio di abbigliamento potremmo stimare costi di startup per un importo compreso tra 20.000 euro e 70.000 euro, variabili a seconda delle dimensioni del business, del luogo e della posizione di svolgimento dell’attività, del marketing, dell’innovazione, del numero di dipendenti e del livello di posizionamento del brand nel mercato.

Aprire un negozio di abbigliamento in franchising, la soluzione per i piccoli budget

Al momento non risultano bandi attivi nel settore del commercio al dettaglio, pertanto non è possibile accedere ad agevolazioni e contributi a fondo perduto.

In caso di budget molto contenuti, la migliore soluzione è aprire un negozio di abbigliamento in franchising. Ciò perché:

  1. richiede uno sforzo economico inferiore, compreso tra 15.000 euro e 20.000 euro circa;
  2. permette di partire con il giusto know how e di essere costantemente supportati e formati;
  3. consente di acquisire l’autorevolezza del marchio;
  4. permette di usufruire della pubblicità centralizzata del marchio;
  5. garantisce supporto nella fase di progettazione e allestimento del locale;
  6. favorisce un eventuale accesso al credito.

I profitti andranno ripartiti con il franchiser, pertanto saranno più bassi, ma resta un ottimo modo per avviare una nuova attività.

Vuoi aprire un negozio di abbigliamento?

Noi di Studio Sponziello possiamo aiutarti ad aprire Partita Iva e stilare un business plan.