IMPRESA E ATTIVITA’ PROFESSIONALE. QUALI LE SPESE DA SCARICARE

BISOGNA ANALIZZARE CASO PER CASO PER CAPIRE SE UN COSTO È O NO DEDUCIBILE, non esiste un elenco specifico dove sono indicati tutti i costi deducibili, ma in base: all’attività svolta, a quanto stabilito dalla legge e in base all’orientamento giurisprudenziale, si può capire se un costo è inerente o meno e quindi se è deducibile o no.

Con riferimento al principio di inerenza di un costo, l’art.109, comma 5, del TUIR, sancisce che LE SPESE E LE ALTRE COMPONENTI NEGATIVE DI REDDITO RISULTANO DEDUCIBILI, NELLA MISURA IN CUI SI RIFERISCONO ALLE ATTIVITÀ O AI BENI DA CUI DERIVANO I RICAVI o altri proventi che concorrono alla formazione del reddito imponibile.

Infatti, per esempio, IL CARBURANTE PER UN TAXISTA O UN AGENTE DI COMMERCIO È UN COSTO INDISPENSABILE E QUINDI INTERAMENTE DEDUCIBILE, IN QUANTO SENZA IL CARBURANTE NON PUÒ SVOLGERE LA SUA ATTIVITÀ. MENTRE, PER ESEMPIO, LO STESSO COSTO PER IL CARBURANTE PER UN PROFESSIONISTA È PARZIALMENTE DEDUCIBILE IN QUANTO AD USO PROMISCUO.

AFFINCHÉ UN COSTO POSSA ESSERE DEDOTTO DEVE ESSERE, OLTRE CHE INERENTE, ANCHE DOCUMENTATO, per dimostrare non solo l’inerenza con l’attività svolta, ma anche l’effettivo sostenimento del costo.

Nell’esercizio dell’impresa, arte e professione, vengono acquistati dei BENI STRUMENTALI deperibili e a utilità pluriennale, (impianti, macchinari, fabbricati). Proprio perché vengono utilizzati in più anni, il loro costo viene ammortizzato e quindi ogni anno verrà dedotta la QUOTA DI AMMORTAMENTO CHE RAPPRESENTA LA QUOTA DI COSTO DI COMPETENZA NELL’ANNO.

Inoltre un costo può essere considerato inerente e quindi dedotto solo se risponde anche a criteri di ragionevolezza in funzione all’obiettivo di generare benefici economici per l’impresa ovvero sia coerente con le pratiche commerciali di settore. Le spese di rappresentanza per esempio devono risultare ragionevoli, in quanto idonea a generare ricavi ed adeguate rispetto all’obiettivo atteso in termini di ritorno economico, oppure, in alternativa, deve essere coerente con le pratiche commerciali di settore.

Qualche esempio.

Spese per l’auto e la telefonia. Entrando nello specifico dei singoli costi quotidiani per esempio, ci imbattiamo certamente nelle spese per l’auto e per la telefonia. Queste spese sono spesso considerate a uso promiscuo, e quindi sono deducibili in percentuale a seconda del tipo di attività che si sta svolgendo e seguendo una tabella specifica cha varia da attività ad attività. Molte di queste percentuali sono facilmente rinvenibili su internet ma occorre, ovviamente, chiedere sempre conferma al commercialista.

I costi di manutenzione e quelli di vitto e alloggio e gli omaggi. Le spese di manutenzione e quelle di vitto e alloggio sono per i contribuenti spesso interamente deducibili nell’anno di pagamento, ma le spese devono comunque essere strettamente inerenti l’attività svolta in base a criteri oggettivi dimostrabili in sede di eventuali controlli. Anche gli omaggi sono deducibili per l’intero importo, sempre che siano spese inerenti.

Le spese di rappresentanza. Un capitolo a parte meritano le spese di rappresentanza, vale a dire quelle che sosteniamo per ingraziarci i nostri clienti. Le spese di rappresentanza sono invece deducibili nei limiti del plafond di congruità previsto dal Decreto Ministeriale del 19/11/2008 (circolare 34/2009). Sono quindi deducibili nei limiti dell’1,3% dei ricavi, anche se comunque non sono soggette alla percentuale di deducibilità del 75% prevista per le spese di vitto e alloggio dei contribuenti ordinari.